Adriano Cortiula

Adriano Cortiula

Fabbri innovatori

Jean Lamour

Personaggio meno intrigante di Oegg o Thjou era coetaneo di Georg, non ho informazioni che uno abbia conosciuto il lavoro dell’altro. Molto fortunato con i suoi lavori  e i suoi disegni, infatti ci perseguitano ancora.
Jean Lamour è senza dubbio uno dei fabbri più importanti della storia, non solo per aver immortalato lo stile Luigi XV più puro che si possa sognare.
Ho l’inventario dei suoi beni fatto dal notaio il giorno dopo che morì, risulta che aveva una biblioteca composta da più di 600 libri. Sono state segnalate solo le 86 opere rilegate.
Di lui abbiamo quasi tutto, a parte la normale quantità di lavori che si sono persi lungo la storia. Ha fatto una normalissima e agiata vita dirigendo con classe la sua officina e vendendosi bene.

 

Fabbri innovatori Jean Lamour

 

Riporto un minimo di biografia.
Jean-Baptiste Lamour nato il 26 marzo 1698 a Nancy sotto il segno dell’ariete, aveva otto fratelli.
Figlio di un maestro fabbro iscritto alla gilda locale con un proprio laboratorio, ergo un ricco.
Sembra che a 14 anni nel 1712 sia andato a Metz e nel 1715 sia andato a Parigi per fare l’apprendista, e si è fermato in quella città fino al 1719. Ho scritto sembra poiché ai tempi delle corporazioni l’apprendistato era una cosa seria e non si andava in giro per le officine a fare degli stage.
In ogni caso, appare un documento che certifica che nel laboratorio di Parigi non sapesse disegnare.
Poi ha imparato bene. In ogni caso uno va per il mondo come apprendista fabbro e quando torna a casa, non solo è diventato un maestro, ma si è pure sposato e porta con se la moglie! Ma che cazzo di paghe avevano gli apprendisti fabbri di inizio 700 a Parigi?
Vediamo se racconto balle.
Nella biografia ufficiale di Charles Cournault del 1886 testuale a pagina quattro:
Nel 1738 Lamour aveva quarantuno anni e non aveva mai lavorato.
In una sua biografie del 1909 l’autore scrive: “Il padre lo mandò a Metz, poi a Parigi a studiare disegno per perfezionarsi in un’arte di cui era appassionato.
Questi viaggi, questi soggiorni nella capitale della Francia dove ha ammirato tanti capolavori, ha portato i frutti che stava aspettando.
Fu richiamato a Nancy nel 1719, alla morte del padre.”
Lamour era il toy boy di Dieudonné Madeleine più anziana di otto anni, ebbero tre figli.
Testimonianze, riportano che era un uomo alto prestante, amava i bei vestiti sempre molto elegante. Bigotto nei confronti della religione, un baciapile, sensibile a tutto ciò che riguardava la chiesa. Ha passato la sua vita in modo molto serio e discreto.
Nel 1724 va ad abitare per conto suo nella città nuova vicino la chiesa di San Sebastien e apre bottega in una chiesa sconsacrata.
Lui aveva diversi figli, ma nessuno seguì la sua carriera, morì dieci anni dopo il suo secondo matrimonio, il 20 giugno 1771, a Nancy.
Il suo corpo riposò nella chiesa del convento dei Minimes a Nancy fino al 1808, quando la chiesa fu demolita in una vasta ristrutturazione del convento, ora è diventato il Liceo Henri-Poincaré. ( Non potevano intitolargli il liceo, ma hanno scelto Poincarè il quale, in qualità di primo rappresentante della matematica intuizionista, lo annovero tra i miei miti)
Jean Lamour morì dunque nella sua casa al n° 32 di rue Notre-Dame, a Nancy, all’età di settantaquattro anni, il 20 giugno 1771, alle tre e mezza di  mattina , con il conforto dei sacramenti, il giorno dopo il suo corpo venne inumato.
Anche la casa di abitazione di Lamour è sopravvissuta come quella di Oegg, la guerra l’aveva risparmiata.
Ciò che non è riuscita a fare la guerra è riuscita a fare la pace. La casa in quanto monumento nazionale, ha resistito fino all’ultimo, ma davanti a un centro commerciale si è arresa.
Lamour l’aveva ristrutturata lui stesso, e disegnato tutto non solo le pregevoli opere in acciaio forgiato (non si sa che fine abbiano fatto).
Riporto dal sito: https://www.histoiresgalantes.fr/ le tristi foto della sua demolizione, correva l’anno 1971.