Sulle saldature applicate al ferro battuto si sono sprecate fin troppe parole, ma i fatti sono incontrovertibili l’unica saldatura che è sempre logica è quella eseguita con il ribattino.
Il motivo è molto semplice, per poter forare e chiodare due ferri, questi sono costretti a passare uno accanto all’ altro, in modo piano. Il posizionamento dei ferri, naturalmente può essere sbagliato, ma nel punto di contatto la chiodatura è giusta. (quando parlo di ribattino lo intendo passante e non impanato).
Mi si obbietterà che anche le fascette in questo modo sono logiche, si, per la maggior parte dei casi, ma esistono aberrazioni per cui la fascetta può venire montata in modo illogico, si pensi al classico esempio della fascetta posta su un ferro di sezione regolare continua e l’altro di sezione conica che va ad appoggiarsi sul primo.
La cosa più brutta della saldatrice elettrica non è il fatto che sia uno strumento moderno, ma che permette con facilità la congiunzione di ferri in modo completamente contraddittorio.
La bollitura a fuoco nella maggioranza dei casi fissa due ferri in maniera coerente, questo per la difficoltà dell’operazione, per cui il fabbro sceglie con grande cura il punto di giunzione. In ogni caso anche questo tipo di operazione non è esente dalla possibilità di attaccare due o più ferri in maniera incongrua.
Bisogna fare anche un’altra osservazione, le saldature elettriche autogene, o le bolliture, non modificano mai l’impianto estetico di un lavoro, mentre i ribattini e la fascetta lo modificano sempre, (tolto il caso del ribattino a scomparsa) per cui i disegni delle fascette e dei ribattini devono per forza di cose essere proporzionali con i ferri che vogliono tenere assieme.