Ho sempre tenuto una relazione dei lavori che ho fatto nel corso della mia vita.
Questo è dovuto al fatto che ho una pessima memoria e, dopo poche ore, mi dimentico il ragionamento che mi ha portato a fare un determinato disegno e di conseguenza un lavoro in acciaio.
Queste relazioni sono a uso personale e quasi mai portate in bella copia.
Uno dei motivi per cui raramente ho fatto una stesura definitiva del rendiconto, è che non le ho mai viste da nessuna parte, mentre ho visto molti disegni preparatori per lavori in acciaio (in verità sempre il disegno finale).
Per contro, ho molto sentito parlare di studi effettuati su lavori in ferro, letto o visto uno studio mai.
I motivi per cui questa esposizione è in bella copia sono molteplici, non ultimo, il fatto che il comune dove va posizionata l’ha chiesta per poter dare l’autorizzazione a esporre il lavoro, avevo anche il bisogno di spiegarlo al committente senza perdere tempo.
Inoltre voglio sottoporre quanto segue al maggior numero di colleghi, i quali suppongo che con le loro osservazioni mi faranno capire dove sbaglio.
Queste sono le motivazioni che mi hanno portato a mettere in bella copia questa relazione.
Il lavoro che ho in mente di fare è una insegna a bra
ccio di medio piccole dimensioni, il lavoro deve essere il richiamo per la bottega di un falegname.
Le due linee guida da cui è partito il ragionamento per la progettazione sono, ovviamente, la sobrietà e la semplicità.
Sobrietà: Il ferro non ha bisogno di fronzoli è potente maestoso utile a qualsiasi impresa senza niente che lo appesantisca.
Semplicità: Trovatemi una sola persona al mondo che non ami questa parola.
Naturalmente per ispirarmi ho guardato quelle poche foto di insegne in ferro che ho fatto nel corso della mia vita e, con stupore, ho constatato che le insegne che più funzionavano non erano ne semplici né sobrie e, per contro, le altre pur essendo semplici e sobrie non erano né belle né attiravano l’attenzione.
A questo punto mi sono accorto di avere un problema, però del problema avevo la soluzione ma non avevo i dati.
La soluzione era questa: l’insegna che avevo in mente di fare doveva essere, di grande impatto visivo, molto scenografica, affinché una persona la potesse notare da grande distanza anche non potendola vedere per intero, la scritta poi si dovrebbe leggere in lontananza e con qualsiasi luce.
Per fare questo avevo bisogno di uno stile alquanto sfarzoso e appariscente..
Dopo averci pensato su un po’ ho deciso che per fare una insegna di questo tipo o inventavo uno stile o mi appoggiavo a uno stile conosciuto.
Scartata a priori l’idea di inventare uno stile, ho scelto tra i linguaggi conosciuti i più ostentati, dato che la scelta è abbastanza limitata ho iniziato a pensare come si può tradurre un linguaggio datato in maniera attuale.
Naturalmente pensavo albarocco o al modern style.(ho usato questi due termini in senso generico)
La scelta è caduta sul barocco. E che Dio ce la mandi buona.