Adriano Cortiula

I fabbri mitici

Perth

“Dovresti impazzire, fabbro; di’, perché non impazzisci?
Come puoi resistere senza impazzire?
Forse i cieli ti odiano ancora al punto, che tu non puoi impazzire?”

 

Achab a Perth

Il 112° e 113° capitolo di Moby Dick sono dedicati a un fabbro, Perth. Un lettore può dare una interpretazione a questi due capitoli (brevi) molto banale. Sembrerebbe, a prima vista, che Ismaele voglia mostrare le molte rotte che un uomo può prendere per imbarcarsi su una nave baleniera.
Un lettore può farlo, ma un fabbro lettore no, ci sono troppe cose che non tornano.
Melville dimostra che certamente ha lavorato su una baleniera, basta notare come descrive la forgia su cui Perth lavora. Contemporaneamente dimostra di capire poco dell’acciaio. Aveva conservato i chiodi che ferravano all’epoca i cavalli da corsa. L’acciaio di quei chiodi per forza di cose doveva essere duttile, quindi inadatto a un arpione che come principale caratteristica ha la durezza e la tenacia.
Ma il punto non è questo, un fabbro nota subito una incongruenza, sembra che i capitoli siano invertiti, nella tradizione classica alla fine del 112° capitolo il fabbro doveva essere morto lui e non la sua famiglia. Herman qui dimostra che non solo ha certamente letto la Divina Commedia, ma ha appreso dai miei conterranei l’uso dell’enfasi, il 112° capitolo non è dramma, ma solo melodramma. Probabilmente Melville lo ha fatto per dare una struttura al capitolo seguente, una specie di introduzione.
La forgia, questo brano quando lo legge un fabbro, si sente offeso personalmente dal trattamento che Achab riserva a Perth.
Achab fa forgiare a Perth i denti dell’arpione per colpire Moby, ma quando il fabbro li ha finiti, Lui si assume il compito di eseguire il lavoro più difficile, ovvero quello delicatissimo di bollirli insieme.
Quindi che ci stava a fare il fabbro su una nave se per i lavori più complicati bastava il capitano. Ho capito che lo scrittore voleva elevare la follia di Achab fino al punto di forgiare con le sue mani lo strumento che avrebbe poi dovuto uccidere la balena bianca. Ma in questo modo umilia il fabbro, che era già umiliato dalla vita.
Una cruenta lavorazione fabbrile che Perth esegue, senza meravigliarsi o dire qualcosa, è la tempera con il sangue.
A occhio la tempera con il sangue (non l’ho mai fatta e non ci tengo a farla) dovrebbe essere più facile da eseguirsi che non con l’acqua, essendo il sangue denso, il raffreddamento è più lento quindi più controllabile, Probabilmente Melville non lo sapeva e questa è tutta invenzione poetica.

I fabbri mitici Perth