politico
Era un fascista convinto, nominato, non eletto come scrivono gli imbecilli, per due legislature alla camera dei fasci e delle corporazioni.
In quel lavoro non è stato brillante, anzi è risultato ininfluente.
Il discorso più importante che ha esposto, lo ha fatto il primo Maggio 1931.
Non so se il discorso lo abbia scritto lui o qualcuno glielo abbia fornito.
Il fatto è che inizia male, continua peggio e finisce in modo disastroso.
Come si fa ad iniziare un discorso alla camera dei fasci e delle corporazioni, rappresentando gli artigiani dell’Italia e per prima cosa dire:
“Voglio subito dichiarare che non chiederò
nessuna impostazione di denaro nel bilancio;”
Poi subito dopo elenca tutti i problemi relativi alla categoria, tutti problemi risolvibili con finanziamenti pubblici.
Se gli artigiani lo avessero sentito gli avrebbero fatto fare il giro d’Italia a calci in culo.
Poi nel proseguo del discorso fa questa affermazione:
“Tale diversità esclude la convenienza di
disciplinare il periodo di apprendistato con
clausole di contratti collettivi di lavoro, ed
impone la necessità di disciplinarlo con contratti individuali che si conformino alle infinite varietà dei mestieri.”
Dicendo praticamente che era accettabile il ritorno allo schiavismo.
O era stupido o faceva finta di esserlo.
I miei dubbi, sul fatto che non abbia scritto lui il discorso, si concretizzano nel fatto che per gli artigiani non chiede soldi, ma li chiede e come li chiede, per le banche, anzi propone la fondazione della banca dell’artigianato.
Finisce il discorso chiedendo maggiori tutele per gli autonomi in modo abbastanza fiacco, e le chiede con la proposta idiota della patente del mestiere.
Non aveva capito proprio, che è necessario lasciare completa libertà a tutti, soprattutto a chi nella vita vuole essere autonomo.
Pessima figura.
Mazzucotelli, più che sessantenne, si ritirò nella sua terra d’origine, Rota d’Imagna e creò una sua residenza a Caros, dove oggi sono conservate ancora intatte, alcune opere da lui realizzate. Fu nominato Podestà del Comune di Rota d’Imagna.