Adriano Cortiula

i grandi fabbri innovatori

Fritz Kühn

Uno dei miti assoluti della mia generazione, era un tedesco e da quello che so aveva proprio il carattere del crucco. La conferma l’ho avuta da Freddy Habbermann, un giorno, presumibilmente di mattina, (dalle 11 in poi non era difficile parlare con lui, era arduo capirlo) sono riuscito a bloccarlo e a chiedergi le differenza tra lavorare con Kühn o con Benetton, Freddy era l’unica persona che ho conosciuto che ha lavorato con tutti e due i grandi fabbri del 900. Purtroppo mi ha fatto solo un racconto di colore, ed è in quel modo che saputo del carattere di Friz.
Peccato che non abbia lasciato eredi, nonostante il suo impegno a favore dell’insegnamento che includeva un sistema di corsi per la preparazione e lo studio di un dipartimento universitario di design del metallo di nuova concezione. Ha si avuto un figlio ma fa l’artista.
La sua vita, e non poteva che essere così, si è svolta secondo la rigida scaletta dei fabbri tedeschi.
Non era povero viveva al centro di Berlino e suo padre era il titolare di una azienda metalmeccanica la Kühn & Co.
Friz prese la sua strada e dal 1924 al 1928 fu apprendista fabbro.
Verso il 1927 frequentò i corsi serali di Karl Schmidt alla scuola di arti e mestieri a Berlino. (non è chiaro per quanti anni l’abbia frequentata)
Nel 1937 fece l’same per diventare maestro fabbro e aprì la sua bottega, aveva 27 anni.
Due anni dopo scoppiò l’inferno, e in questo frangente non solo la sua officina fu bombardata e distrutta ma a cose fatte si ritrovò dalla parte sbagliata della città.
Da sempre appassionato di fotografia, le foto dei suoi libri sono fatte da lui medesimo, e in questo ambito ebbe molti riconoscimenti.
Era decisamente un tipo efficiente riuscì a ricostruire l’officina e a procurarsi lavori pubblici, famose sono le ringhiere dell’opera di stato, forgiate nel 1947, ovviamente aveva un cliente solo la DDR.
Il massacro della guerra aveva lasciato la Germania disperatamente a corto di lavoratori qualificati che, nel caso della zona sovietica, era stata esacerbata dalla massiccia emigrazione verso le zone americane, britanniche e francesi. Nel suo studio-officina ricostruito e ampliato, Kühn ha contribuito alla ricerca di una soluzione impiegando e formando un numero significativo di apprendisti.
Aveva soldi e fama quindi era uno dei privilegiati che potevano espatriare e fece anche dei lavori nella Germania ovest ma sopratutto fece diverse mostre sia come fabbro sia come fotografo.
Caduto il muro è andata male ai suoi lavori, come osserva lo storico dell’arte Peter Michel, un totale di 56 opere di Fritz Kühn sono andate perdute nella annessione della Germania est a causa dei cambiamenti urbani a Berlino , Lipsia , Francoforte (Oder) e in altri luoghi.
Fritz Kühn morì improvvisamente il 31 luglio 1967 a seguito di un’operazione andata male. La sua vedova Gertrud morì meno di sei mesi dopo, il 16 ottobre 1967.
Nonostante le tensioni chiesa-stato che erano una caratteristica della vita nella Repubblica Democratica Tedesca, Fritz Kühn era uno dei principali produttori di arte sacra. Uno dei suoi pezzi cristiani era una croce a cupola alta tre metri per la ricostruzione della Cattedrale di Santa Edvige, insieme a un parapetto trasparente di bronzo e cristallo intorno all’apertura centrale del pavimento dell’interno.
A questo proposito è stato pubblicato un libro nel 1970 dove si esaminano questo tipo di opere.
Il titolo: FRITZ KÜHN 1910 – 1967 IN MEMORIAM
A questo proposito voglio porre l’attenzione Sulla lavorazione con l’acido (acqua regia) di solito questa lavorazione si usava per incisioni generalmente su armi e armature, in contesti limitati, per la prima volta Fritz Kühn la usa fuori questi contesti su enormi superfici.
Ricordo che Freddy Habermann ha fatto un portale anche lui inciso con l’acqua regia, mi ha raccontato che quando hanno versato l’acido a contatto con l’acciaio si è sprigionata una nube da far accorrere i pompieri. Sono lavori che ritengo molto belli, purtroppo se provassimo a fare un lavoro del genere come minimo finiremo per lungo tempo al gabbio.
Tornando a Fritz ha fatto molti lavori con questa invidiabile tecnica.
Raramente inserisco elenchi di riconoscimenti che sono stati assegnati a un fabbro, li ritengo inutili.
In questo caso per curiosità inserisco quello che gli hanno tributato dopo morto.
 
Mostre, premi e onorificenze postume di
Fritz Kühn (* 29.04.1910 † 31.07.1967)

 

1968
Premio di Architettura (Art-in-Architecture Project, Ambasciata a Budapest)

1969
Mostra commemorativa di Fritz Kühn a Parigi, Palais du Louvre

1969
Premio di architettura (grandi magazzini di facciata Suhl/Turingia)

1970
Mostra commemorativa alla Kunsthalle di Helsinki, insieme ad Achim Kühn

1970
Premio Max Reger Art (Architektur-Kunst-Ensemble Kaufhaus Suhl, insieme agli architetti Fleischhauer e Luther)

1970
Günter Hanisch “Fritz Kühn – In Memoriam” Das Schaffen für die Kirche, Evangelische Verlagsanstalt Berlin (4 edizioni)

1977
Premio onorario a EXEMPLA, Monaco di Baviera

1978-80 mostre
commemorative a Berlino, Erfurt, Stendal, Wismar, Stralsund, Jena. Organización: Helgard Kühn

1986
Premio onorario al 1° Congresso Mondiale dei Fabbri d’Arte ad Aquisgrana

1987
il consiglio comunale di Berlino decide di costruire un nuovo museo “Berliner Eisen” a Berlino-Treptow-Köpenick; Collezione principale: la tenuta di Fritz Kühn e commissiona alla Kunsthochschule Berlin-Weißensee la progettazione del museo; Realizzazione: 1991

1987
Mostra Fritz Kühn – Metal Designer. Fabbro. Fotografo. Autore. Lehrer Galerie PASSAGE, Berlino (02.09. – 10.10.)

1989
Mostra “Berlin Metal Design Fritz e Achim Kühn”
24 aprile – 26 maggio, sede della Sparkasse della città di Berlino Ovest

1989
Mostra “Metal Art from the DDR”, Kongresshalle Berlin-Tiergarten (con mostre di Fritz e Achim Kühn) 20 aprile – 21 maggio

1991
Rinvio del progetto museale da parte del senatore per la cultura Roloff-Momin

1995
Il Senato di Berlino dichiara la tomba di Fritz Kühn una tomba d’onore

1998
Monografia “FRITZ KÜHN – Il lavoro fotografico dal 1931 al 1967” pubblicata da Nicolai-Verlag Berlin, editore: Museum Berlinische Galerie

1999 Una strada
prende il nome da Fritz Kühn, quartiere di Berlino-Treptow

2000
Edizione speciale “FRITZ KÜHN Acqua, Terra, Aria … Iron”
Editors: Helgard e Achim Kühn all’Atelier Katzengraben-Presse Berlin

2001
Mostra:
Fritz Kühn L’opera fotografica 1931-1967 Museum Berlinische Galerie Berlin

Suermondt-Ludwig-Museum Aachen (05.05. – 15.07.2001) Kunsthalle zu Kiel (23.09. – 11.11.2001)

2003
Fondazione 
dell’associazione Fritz-Kühn-Gesellschaft e.V.

2008
Denominazione della 
FRITZ-KÜHN-SCHULE della 9a scuola secondaria nel quartiere Treptow-Köpenick di Berlino

2009
Simposio “Omaggio a Fritz Kühn” presso il Museo tecnico TOBIAS-HAMMER, Ohrdruff/Turingia con cinque fabbri provenienti da tre continenti

2010
Edizione speciale in occasione del 100° compleanno di Fritz Kühn “Le piccole cose costruiscono il mondo” – Dalla collezione “Piccoli tesori” di Fritz Kühn, a cura di Helgard Kühn

2010
Mostra “Fritz Kühn per la centesima” KulturKüche Berlin-Bohnsdorf, Berlino Inaugurazione il 15.04., durata fino al 03.06.2010

2010
Mostra “100 anni di Fritz Kühn” Galerie Alte Schule Berlin-Adlershof, inaugurazione il 07 maggio, durata fino al 12.06.2010

2010
21° Salone dei Monumenti di Berlino: Fritz Kühn e la sua tenuta.
In occasione del 100° compleanno dello scultore di metalli, il 29 aprile il municipio di Berlino Tavola rotonda: La tenuta di Fritz Kühn – cosa fare ora, cosa fare?

2011/12
Mostra “Living with Steel”, mostre di Fritz e Achim Kühn, Galerie am Frohnauer Hammer; Frohnau/Erzgebirge

2011/12 Mostra
fotografica “Luce – Terra – Acqua”, Henni-Lehmann-Haus, Vitte/Hiddensee

 

Fino qui i riconoscimenti.

 

Nel febbraio 2014 un quotidiano berlinese scriveva:

 

  Il 20 gennaio 2014, il comitato culturale di Berlino ha respinto le richieste della sinistra e dei Verdi per mettere in sicurezza l’eredità artistica, di Fritz Kühn, che era stata dichiarata “bene culturale nazionale” , al fine di trovare una soluzione.
“La fontana sulla Strausberger Platz, il portale A della biblioteca comunale – le opere del grande artista adornano Berlino. Ma il suo patrimonio è minacciato. Il suo giardino di sculture dovrebbe finire nella discarica?
Una cosa che non proprio tutti sanno, è che un lavoro di Fritz c’è anche in Italia. Nel cimitero del passo della Futa c’è una sua opera.
I suoi dodici libri credo che facciano parte del cuore della biblioteca di qualsiasi fabbro, assieme al Mezger e a quelli di Schmirler. Il suo libro Geschmiedetes Eisen è stato dichiarato libro di testo dalla Camera dell’artigianato ed è ancora considerato un’opera basilare sull’acciaio forgiato, in tutto il mondo.