Adriano Cortiula

I figli dei fabbri

Il padre fabbro

Il figlio 

Giuseppe figlio di Eli

Gesù detto il Cristo

I figli dei fabbri

Giuseppe figlio di Eli

 
Intanto come al solito cerchiamo di sfatare i luoghi comuni.
Il primo: dipingono sempre San Giuseppe come uno vecchio sfigato e quasi sicuramente non è vero.
Se non era coetaneo della Madonna aveva solo qualche anno in più, non era certo povero, un povero non ha una azienda, un povero dove troverebbe i soldi per mandare il figlio alla costosissima scuola rabbinica.
Questo è attestato sin dal primo secolo, in uno scritto:
(Giuseppe accasato nel Nord, a Nazaret. Aveva una posizione se non di rilievo, sicuramente dignitosa. Ne fa testimonianza la professione, non di contadino ma di fabbro carradore.)
San Giuseppe era un fabbro.
La faccenda è chiara messa nero su banco da San Matteo, San Marco e San Luca in tre libricini che hanno avuto una certa credibilità e diffusione, tanto è vero che non riescono a contare le edizioni.
(chissà quanta grana hanno fatto con i diritti d’autore).
Se è vero, come raccontano diverse fonti, che Gesù aiutava il babbo nella bottega è possibile che prima di salvare il mondo fosse diventato fabbro anche lui.
Ovviamente se sono giunto a questa conclusione non è certo consultando solo tre fonti ancorché autorevoli.
Sembra che negli ambienti ecclesiastici, questo fatto sia scontato, ma io non li frequento, quando da bambino sono venuto a conoscenza di questo fabbro mi meravigliai molto.
Dopo aver consultato i testimoni oculari che unanimemente lo indicano come fabbro, vediamo cosa dicono di lui i suoi discepoli della cerchia più larga.
San Giustino pochi anni dopo i fatti scriveva che la ditta di Giuseppe fabbricava aratri, non in contraddizione con il fabbro carradore (cfr. Dialogo contro Trifone, 78) e San Isidoro da Siviglia conclude senza mezzi termini che era un fabbro.
Contemporaneamente anche Tertulliano nel (DE SPECTACULIS, cap. XXX:) conferma che Bepo era fabbro.
Anche secondo Origene, che viveva lì (Contro Celso 1,51), Giuseppe era il titolare di un laboratorio di fabbro.
Credo che le fonti antiche siano a sufficienza per dimostrare questo semplice fatto, ma non mi accontento, ora vediamo cosa pensano i contemporanei sul mestiere di San Giuseppe.
Prendiamo gente nota, ad esempio quel tal Sandro, che quando scrive poesie lo indica così.
Dagli inni sacri: 

Il nome di Maria:
Tacita un giorno a non so qual pendice
Salia d’un fabbro nazaren la sposa;
Salia non vista alla magion felice
D’una pregnante annosa;

1968, Roma in Vaticano sala Nervi, un uomo vestito di bianco parla ai lavoratori, nell’udienza generale e li saluta così!
«NEL NOME DEL FABBRO DI NAZARETH SALUTIAMO E BENEDICIAMO TUTTI I LAVORATORI»
Quell’uomo era San Paolo VI al secolo Giovanbattista Montini.
Si ma gli studiosi cosa dicono? cosa pensano, nelle università?
La Paleoantropologa Mary Helms della University of North Carolina ha dimostrato nel 2006 con un saggio che la professione di San Giuseppe era, titolare fabbro di una officina.
La spiegazione è troppo complessa per il mio sotto livello intellettivo.
Con quelli delle università, spesso non sono a mio agio. In uno studio, ho letto e conservo l’articolo, dopo aver illustrato la probabile attività di San Giuseppe, i due professori giungono alla conclusione che Gesù era un multitalento.
Cosa significa???
Uno che cammina sulle acque, resuscita i morti, guarisce ogni forma di malattia e sopratutto trasforma l’acqua in vino, si è bravo, ma se si fosse specializzato in una cosa sola sarebbe un fenomeno?
Questi scrivono articoli in riviste specializzate, in officina verrebbero presi a calci in culo.
Rimane da chiedersi, perché nonostante una simile evidenza abbia preso forza la fake news che San Giuseppe fosse un falegname.
Secondo me una stampa vile e serva del potere ha fatto di tutto per screditare la nostra categoria e qui ha raggiunto il massimo.

I figli dei fabbri

Pensate sia un caso che San Paolo VI abbia salutato i lavoratori in quel modo?
Un caso? Bhe non proprio
SOLENNITÀ DI SAN GIUSEPPE
OMELIA DEL SANTO PADRE PAOLO VI
19 marzo 1975
“Veramente noi dobbiamo fare subito un’osservazione fondamentale sopra questo Santo personaggio, destinato a fungere da padre legale, non naturale, di Gesù, la cui generazione umana avvenne in modo singolarissimo, prodigioso, per opera dello Spirito Santo, nel seno di Maria, la Vergine Madre di Dio, Gesù suo vero figlio, e 
«figlio del fabbro»,”
solo ufficialmente, com’era creduto (Luc. 3, 33; Marc. 6, 3; Matth. 13, 55),