Con le biografie dei fabbri sono sempre molto scettico, porconando su quelli che le scrivono, poiché, non essendo fabbri, si dimenticano per chi scrivono.
La biografia su Rizzarda ( Carlo Rizzarda 1883 1931 e l’arte del ferro battuto in Italia) è scritta in modo che dovrebbe essere presa ad esempio in tutte le scuole della repubblica.
Come cattivo esempio.
L’italiano in cui è scritta, quando non è impreciso è zoppicante.
Riporto una tipica frase rivolta a noi lavoratori, a pagina 45 si legge: (tra l’altro messa in bocca a un operaio)
“ Se i lavoranti erano due, i colpi di martello e di mazza si alternavano, prima uno e poi l’altro», facendo anche armonia» se erano tre, battevano successivamente: il primo, poi il secondo, poi il terzo: « tin, tun, ton… ».
Ora che ci sia qualche fabbro poco istruito come me, sta nell’ordine delle cose, ma prenderci per imbecilli, anche no.
Posso capire la punteggiatura messa a vanvera, ma cosa significa che i colpi di martello e di mazza si alternano? Se l’arguto estensore non lo scriveva, noi fabbri batteremo gli strumenti in contemporanea? E se per caso siamo in tre dobbiamo battere con una precisa gerarchia, se non lo scriveva saremmo rimasti nel dubbio che se il primo ottenesse il suono tun, il secondo che suono dovrebbe fare, credo ci siano migliaia di botteghe bloccate da questo dubbio.
Facendo anche armonia, non era meglio generando armonia.
A un fabbro un libro del genere non serve a nulla , una marginale importanza può essere l’elenco dei suoi lavori ma dalle foto si capisce poco. A un fabbro serve sapere come è fatto un lavoro, e per descriverlo serve essere fabbri e aver frequentato le scuole dell’obbligo.
In tutto il libro non c’è scritto da nessuna parte che tipo di acciaio usava che tipo di carbone acquistava che magli aveva, che tipo di incudini, insomma le informazioni base. Per fortuna si sono ricordati di scrivere quanti operai dirigeva ed è già molto.
L’unico vantaggio di questa biografia è il fatto che ha ricordato l’uomo.
Se il fabbro Carlo è stato ignorato, l’uomo Carlo è stato ricordato.
Rizzarda risulta essere una buona e bravissima persona, generosissimo nei confronti degli altri.
Ma nel ricordare l’uomo io avrei evitato di pubblicare corrispondenza privata che fa sorgere qualche dubbio sulla sessualità di Rizzarda, a pagina 50 senza che ci sia alcun motivo riportano il testo di una lettera del pittore Oscar Sogaro estrapolando la frase: << mio buon amico, mio dolce compagno delle serate imolesi>> Le virgolette sono nel testo. Il gossip va bene, ma come corollario.