I sovietici decisero di trasportare l’insegna all’Est, ma un ex prigioniero del campo, Eugeniusz Nosal, ben conscio del suo valore, la scambiò con un soldato sovietico per una bottiglia di vodka.
Rimase nascosta per anni nel municipio di Oświęcim e donata successivamente al Museo della Deportazione, fondato sui resti del campo di sterminio.