Adriano Cortiula

I grandi fabbri innovatori

Michael Blümelhuber

Michael Blümelhuber, era un coltellaio figlio di uno spadaio, nato nel 1865 sotto il segno della vergine.
Quello che mi ha colpito nella sua formazione è il fatto che ha frequentato la scuola tecnica per la lavorazione del ferro e dell’acciaio di Steyr che è una cittadina dell’alta Austria. Quindi a metà dell’ottocento in una piccola città c’era già un istituto tecnico specifico. Evidentemente la fabbrica di Josef Werndl guardava al futuro con molta attenzione per i metalli.
Quando i biografi non sanno cosa scrivere, di un personaggio lo esaltano in modo inverosimile.
Divenne noto a livello internazionale grazie alla sua partecipazione alle Fiere mondiali del 1900 a Parigi e del 1902 a Londra.
Ho trovato delle biografie che dicono che a Parigi nel 1900 avesse vinto la medaglia d’oro, balle, gli hanno dato solo una medaglia d’argento. Si può controllare sul libretto
Liste des récompenses : Exposition universelle de 1900, à Paris / République française, a pagina 1069”
La sua innovazione nella lavorazione dell’acciaio è stata quella di ottenere il risultato finale del lavoro da un unico pezzo di acciaio. prima, il tutto era ottenuto assemblando insieme varie parti fino ad ottenere le forma cercata. Il problema erano le lavorazioni complesse, secondo me al limite della cesellatura.
Il tipo di lavorazione in cui si era specializzato, era la tecnica Ajoure (spesso etichettata erroneamente come filigrana però io non saprei come altro chiamarla) con questa lavorazione portò l’incisione del metallo a un livello tecnico superiore.
Vediamo di capirci, Michelangiolo non avrebbe usato il trapano neanche sotto tortura (lo ha affermato più volte) mentre Canova ha sempre usato questo strumento, ma sono immortali scultori entrambi.

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