Adriano Cortiula

Adriano Cortiula

I fabbri

I fabbri imbarazzanti

 Il fabbro dei chiodi della croce

Un centurione ebbe l’ordine di farsi fare i chiodi per crocifiggere tale Yeshua ben Miriam ( Gesù). Uscì dalla caserma con due legionari della Fulminense, per andare da qualche fabbro in Gerusalemme. Entrarono in tutte le officine che trovarono all’interno delle mura, ma nessun fabbro accettò l’incarico, sapendo a cosa sarebbero serviti quei chiodi. (Secondo una scellerata versione, invece, i fabbri non accettarono l’incarico in quanto il compenso di 80 corone era troppo esiguo, in realtà un fabbro avrebbe accettato l’incarico ma per quattro chiodi piccoli) I soldati allora uscirono dalle mura e visto che c’era una carovana di zingari che aveva piantato le tende, chiese al loro fabbro di forgiare i chiodi. Il fabbro per prima cosa si fece pagare in anticipo, poi disse che ritornassero più tardi a ritirare la merce già pagata. I legionari aproffitarono per andare in qualche Tabherna a bere alcolici.
La sera tornarono all’accampamento e lo zingaro porse al centurione un sacco chiuso, facendo tintinnare i chiodi all’interno, il centurione non molto sobrio, prese il sacchetto e se ne andò senza controllare. Lo zingaro appena i militi si furono allontanati, andò a recuperare un chiodo che aveva forgiato e nascosto nella sabbia, lo aveva nascosto nel caso che avessero controllato il contenuto del sacco e se le cose si fossero messe male, avrebbe fatto finta d ritrovarlo. con questa furbizia invece aveva guadagnato un chiodo e non era poco, inoltre aveva fatto fessi i romani. Ma appena trovò il chiodo si prese una di quelle scottate memorabili dato che il chiodo era ancora rosso e brillava in modo minaccioso. A quel punto cercò di raffreddarlo nell’acqua e nella terra umida ma il chiodo continuava a essere incandescente consapevole che c’era qualcosa che non andava, e preso da una strizza non comune impacchettò la sua tenda e si incamminò verso luoghi meno importanti ma più tranquilli, ove non succedevano le faccende strane di quella città. Dopo un certo periodo piantò la tenda con i suoi attrezzi dalle parti di Alessandria d’Egitto. Un mercante gli portò dei pezzi di acciaio per forgiare una spada, lo zingaro si mise al lavoro ma quando lo ebbe terminato si accorse che non riusciva a raffreddarlo, si ricordò del chiodo e terrorizzato fuggì senza sapere dove andare, vagò per anni senza mai fermarsi, fino a quando arrivò in Grecia e visto che se non lavorava moriva di fame si mise a fare qualche lavoro, ma dopo pochi giorni, un contadino gli portò a riparare il suo carro e gli portò anche un pezzo di acciaio per fare la riparazione. Naturalmente quel pezzo di acciaio una volta scaldato non si raffreddò più costringendo il povero zingaro a scappare di nuovo. Per questo il popolo degli zingari non sta mai fermo ed è costretto a spostarsi ogni volta che vede apparire il chiodo. e sempre per questo che Gesù Cristo fu inchiodato alla croce con tre chiodi.